A Salsomaggiore fu Lorenzo Berzieri (1806-1888), il medico condotto del luogo a compiere le prime esperienze con i bagni termali di acqua salsobromoiodica , portando a guarigione una bambina di appena nove anni : Franchina Ceriati , affetta da una grave forma di osteite e giudicata inguaribile con i comuni trattamenti farmacologici allora conosciuti.
Gli studi sui benefici delle acque termali di Salsomaggiore iniziati dal Berzieri vennero proseguiti dal dottor Giovanni Valentini (1816-1886) che adibì la propria casa a primo luogo di cura per i malati, fino a quando nel 1847 il Governo Ducale accordò l’autorizzazione all’utilizzo delle acque termali al maestro Lodovico Rocca
( Gazzetta Ufficiale di Parma del 2 agosto 1847) che provvide ad allestire un primo rudimentale stabilimento presso un’abitazione privata.
Nel 1850 il Governo Ducale diede in concessione le saline al Conte D’Adhèmar che per primo edificò una piccola struttura termale con dodici camerini da bagno, adattando un porticato della fabbricazione del sale.
Rescisso il contratto con il Conte, il Governo incaricò l’architetto Luigi Montecchini, professore all’Accademia di Parma, di studiare l’ampliamento e la sistemazione definitiva dell’edificio(1857), successivamente denominato “Stabilimento vecchio” che venne portato a compimento e gestito dal marchese Guido dalla Rosa (1822-1882), insegnante di calcolo presso l’Università di Parma, imprenditore e poi Sindaco di Salsomaggiore per ben due legislature.
Figura di spicco nello scenario politico ed economico di Salsomaggiore, Guido Dalla Rosa ottenne la concessione, prima per 15 anni e poi per altri 50 delle saline e dei bagni (1860), contrariamente a quanto desiderava Giovanni Valentini che, come consigliere comunale, perorava la causa della municipalizzazione dell’esercizio dell’attività (1875).
Autore della perforazione dei primi pozzi artesiani in sostituzione dei vecchi pozzi scavati a mano, il Dalla Rosa modernizzò i sistemi di estrazione delle acque . La sua opera indirizzata anche all’urbanistica, con la creazione di aree verdi e collegamenti viari, fu inoltre di rilevante importanza per lo sviluppo della futura stazione termale che registrerà un grande mutamento proprio tra il 1880 ed il 1914.
Ma la necessità di ristrutturazione e di ampliamento del “ Vecchio Stabilimento” portò all’edificazione dello “ Stabilimento Nuovo”, denominato “Dalla Rosa” , inaugurato nel 1883 e gestito dagli eredi del marchese insieme a Giacomo Corazza, costituendo la Società Dalla Rosa, G.Corazza & C. che per una decina d’anni detenne ancora l’esclusiva dell’erogazione delle cure termali.
Nel 1893 infatti, intervenne in spietata concorrenza l’industriale lombardo Giuseppe Magnaghi che per decreto reale ebbe un’altra concessione mineraria ( la seconda a Salsomaggiore dopo il Dalla Rosa). L’imprenditore diede avvio alla perforazione di nuovi pozzi e alla costruzione delle grandiose Terme Magnaghi dotate delle più avanzate tecnologie e soluzioni igienico-sanitarie. La nuova attività termale, supportata da una sostenuta azione pubblicitaria, aprì il turismo al mercato internazionale.
Fu così che la Società Magnaghi promosse anche la costruzione del Grand Hotel des Thermes. Ma con l’avvento della Legge Facta del 1913 furono revocate tutte le concessioni minerarie, prima alla Società Dalla Rosa & Corazza e C. e poi , nel 1917, alla Società Magnaghi. E’ così che i due stabilimenti termali passeranno ad una gestione demaniale, concludendo il periodo della gestione privata.
Nel 1923 vennero inaugurate le monumentali Terme Berzieri, lussuoso tempio termale , voluto e finanziato dallo Stato per accogliere una clientela più esigente ed elitaria. L’apertura della nuova struttura segnò la fine della gestione demaniale. Tutti gli stabilimenti da questa data vennero dati in gestione, per un decennio, alla Società Anonima Regie Terme che oltre a sviluppare il mercato delle cure termali, attraverso un’ampia propaganda, si adoperò anche nella realizzazione di prodotti cosmetico-farmaceutici. Dal 1923 al 1933 vennero costruiti anche l’Istituto chimico, la lavanderia Bertanella, gli alberghi Porro e Valentini, il Poggio Diana.
Nel 1933, la concessione alla Società Anonima Regie Terme decade per inadempienze contrattuali e subentra di nuovo la gestione statale.
Nel 1957 si costituisce l’EAGAT, l’Ente Autonomo per la Gestione delle Aziende Termali a cui le Terme di Salsomaggiore rimarranno fino al 1978, anno di soppressione dell’Ente ( legge n.641 del 21.10.1978).
Da questo momento le partecipazioni azionarie ed i patrimoni verranno assegnati all’EFIM e collocati in una gestione priva di personalità giuridica, contabilmente e finanziariamente separata.
Durante il periodo della Gestione EAGAT e precisamente negli anni Sessanta si passa da un periodo di crisi ad un nuovo corso. Si va verso il cosiddetto periodo del termalismo sociale e lo Stato si occupa del rinnovamento e dell’ampliamento degli impianti termali in vista di un nuovo sviluppo del termalismo anche in funzione degli accordi di Strasburgo del 14 maggio 1962 che proponevano lo scambio tra i Paesi europei per ogni possibile forma di assistenza sociale.
Il 13 marzo 1967 si posa dunque la prima pietra del nuovo stabilimento Luigi Zoja , una grande struttura, progettata da Franco Albini e Franca Helg che si sviluppa su un’area di 3600 metri quadrati per uno sviluppo volumetrico di 80.000 metri cubi , ai margini del Parco Mazzini. Un complesso di 5 piani, realizzato con materiali e manufatti scelti secondo criteri di solidità e di sobria eleganza, dotato di ogni moderno comfort per far fronte alle migliaia di clienti giornalieri.
Le Terme Zoja, in parte già funzionanti nel 1968, saranno inaugurate completamente nella primavera del 1970 e in autunno saranno completate dall’offerta della piscina termale coperta, moderna struttura per l’attività natatoria, situata nel parco degli alberghi Porro e Valentini e aperta tutto l’anno.
Con la legge del 17.02.1993, soppresso definitamene l’EFIM, il settore termale è sottoposto alle competenze del Ministero dell’Industria e dal 1994 ( DL 617 del 7.11.1994) le partecipazioni azionarie ed i patrimoni vengono trasferiti alla Direzione generale del Ministero del Tesoro e la gestione all’IRI, in attesa della sistemazione definitiva e del riordino del settore.
Questi anni generarono ancora una disputa accesa sull’opportunità della cessione da parte dello Stato della proprietà delle Aziende termali che sul territorio nazionale, insieme a Terme di Salsomaggiore erano ben tredici. Si delinearono dunque due linee politiche : da un lato i propugnatori di una radicale privatizzazione e dall’altro i peroranti la causa della “municipalizzazione” dell’attività termale, come già avanzato dal dottor Valentini nel lontano 1875.
L’11 marzo 1997, a Roma venne approvata la Legge 22 detta “Collegato Bassanini” nella quale si sancì definitivamente il trasferimento a titolo gratuito di tutti gli stabilimenti termali ex-EAGAT dallo Stato alle Regioni di appartenenza.
E il 5 febbraio 1998, il sindaco di Salsomaggiore (Adriano Grolli) sottoscrisse a Roma il definitivo passaggio di proprietà che in accordo con la Regione vedrà ripartito i pacchetto azionario in questo modo: il 60% al Comune di Salsomaggiore ed il 40% alla Regione Emilia Romagna che si impegna a cedere, successivamente, la quota del 20% alla Provincia di Parma.
Il 29 maggio 1998 alle Terme di Salsomaggiore si insediò quindi il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da cinque membri, in rappresentanza dei tre Enti e da questo momento si operò secondo un piano di rilancio che cercò di attuare una nuova svolta nella storia della più importante azienda di Salsomaggiore.
Durante questi anni si avviarono nuovi investimenti a favore della diversificazione del prodotto termale per far fronte ad una flessione della clientela che perdurava già dai primi anni Novanta .
Nasce così a fine 1998 il primo Centro Benessere termale nelle monumentali terme Berzieri che da anni non venivano più riaperte per la stagione termale . Il Centro Benessere , realizzato con il cofinanziamento regionale grazie al “Programma Speciale d’Area” ( L.R.30/96) si è ampliato nel 2002 e poi ancora nel 2006 occupando un’area di 4.000 metri quadrati
Nel 2009 saranno aperte anche nuove piscine interne al Palazzo termale per altri 500 metri quadrati di occupazione dell’area sottostante, quale servizio complementare e necessario all’offerta di benessere del Centro, finalizzata all’incremento del numero di ingressi dei clienti del benessere.
Altro importante investimento che è andato a riqualificare l’offerta dello stabilimento Zoja è stata la realizzazione nel 2000 del Centro di Idroterapia, uno spazio suddiviso tra la piscina termale a livelli differenziati, adibita alla riabilitazione motoria e due percorsi vascolari per la cura delle vasculopatie.
I Soci, Comune di Salsomaggiore, Provincia di Parma e Regione Emilia Romagna , dal 1° novembre 2008 attuano la fusione per incorporazione di Terme di Tabiano con Terme di Salsomaggiore , ridistribuendo le quote societarie in questo modo : 66% al Comune di Salsomaggiore , 17% alla Provincia di Parma e 17% alla Regione Emilia Romagna. Da questo momento, la ragione sociale delle due Aziende si trasforma in “Terme di Salsomaggiore e di Tabiano SpA”.
Bibliografia:
“Salsomaggiore Terme e l’Istituto Chimico del Regio Demanio” dall’avvento del governo fascista a tutto l’anno 1928. ( archivio storico delle Terme)
“Terme Demaniali di salsomaggiore 1 aprile 1951 ( Archivio storico elle Terme)
“Salsomaggiore termale “1924/1939 ( Archivio storico delle Terme)
“Documento 1970” Il Centro termale di Scienza e Cultura (Archivio storico delle Terme)
“Salsomaggiore: nascita e sviluppo di una città termale “ ( Maurizia Monatti Bacchini 1981 Tipografia Mattioli)
Glossario
Lorenzo Berzieri
Lorenzo Berzieri nacque a Besozzola di Pellegrino Parmense il 5 dicembre 1806.
Si laureò in medicina all’Università degli Studi di Parma e nel 1835 venne nominato medico condotto a Salsomaggiore. Nel 1839 il dott. Lorenzo Berzieri utilizzò, per la prima volta, l’”Acqua Madre” a scopo terapeutico. Sperimentò la cura salsobromoiodica sulla giovane paziente Franchina Ceriati, affetta da malattia scrofolosa.
Acqua Salsobromoiodica
A Salsomaggiore le acque termali salsobromoiodiche, uniche in natura per la loro ricchezza di sali minerali (150gr/litro), quali il cloruro di sodio, lo iodio e il bromo. Cinque volte più salate del Mar Mediterraneo, agiscono come un “farmaco” naturale per la loro proprietà antinfiammatorie, analgesiche e riparatrici sul nostro organismo.
Cure Termali
Le cure termali che si eseguono con le acque di Salsomaggiore e con le acque di Tabiano sono veramente numerose, poiché tali acque sono indicate in molti disturbi di carattere cronico delle ossa, dei muscoli, delle vie respiratorie, della bocca, della pelle e dell’apparato vascolare e ginecologico.
Terme Zoja
Alle Terme Zoja si effettuano le cure termali a base di bagni e fanghi termali e anche a numerose visite specialistiche: fisiatrica, ortopedica, otorinolaringoiatrica, pneumologica, ginecologica, neurologica, cardiologica, angiologica e flebologica, oculistica, dermatologica, etc. per un check up di benessere completo. E’ disponibile anche un centro di Idroterapia con piscina riabilitativa e percorsi vascolari, il Centro Inalatorio Pediatrico e il Centro di Igiene della bocca.
Idroterapia
I Centri di idroterapia completano l’offerta curativa e di benessere delle Terme. Dotati, sia a Salsomaggiore che a Tabiano, di piscina termale attrezzata come palestra in acqua, camminamenti per percorsi vascolari sono consigliati a tutti coloro che soffrono di disturbi vascolari, ortopedici, traumatologici e reumatologici. L'attività riabilitativa in acqua termale, salsobromoiodica o solfurea, è rivolta anche al miglior recupero della forma fisica dopo un evento traumatico.